Reportage dalla San Paolo Design Week 2023
È l’inizio dell’autunno in Brasile. A San Paolo, le piogge tropicali cadono copiose, tutti i giorni, paralizzando il traffico di una metropoli di oltre 20 milioni di abitanti, la più popolosa del Sud America, e permettendo allo stesso tempo alla vegetazione di crescere rigogliosa invadendo i giardini e gli interstizi urbani. Qui, in una città molto provata dalla pandemia del 2020, che si sta rialzando da una importante crisi economica, è andata in scena dall’11 al 19 marzo 2023 la dodicesima edizione della settimana del design, che ufficialmente si chiama, come ci ricorda Lauro Andrade, il suo fondatore, DW! São Paulo Design Weekend. “All’inizio, gli eventi cominciavano il giovedì per proseguire durate il positive settimana”, spiega Andrade. “Nel tempo, poi, la manifestazione ha preso sempre più spazio e ora di weekend ne prende addirittura due! Mentre di settimane del design ce ne sono tante, quella di San Paolo rimane l’unico Design Weekend, che è anche un marchio registrato.”
L’evento, che ha il supporto di Abimovel (Associacao Brasileira das Industria do Mobiliario), l’associazione delle imprese brasiliane del cellular, e di Apex-Brasil (Agência Brasileira de Promoção de Exportações e Investimentos), la Digicam di Commercio brasiliana, è dedicato advert architetti – che in Brasile sono oltre 150.000–, inside e product designer – che sono più di 100.000 – è uno sforzo multidisciplinare per riunire i professionisti del settore.
Moltissime le gallerie d’arte e di design, i musei, le istituzioni che hanno inaugurato le proprie mostre sotto l’egidia della Design Week di San Paolo e i marchi di design che hanno aperto i propri showroom al pubblico per lanciare nuovi prodotti e momenti di discussione.
Etel, per esempio, la galleria guidata da Lissa Carmona – figlia d’arte perché la designer Etel Carmona che dà il nome al progetto ne è la madre –, ha aperto le proprie porte al pubblico con un nuovo allestimento. In uno spazio prezioso, nato qualche anno fa in un quartiere allora decentrato, che la galleria ha contribuito a riqualificare, la mostra di Etel rinsalda il legame con la storia del Modernismo brasiliano, affiancando pezzi di Jorge Zalszupin, Lina Bo Bardi, Oscar Niemeyer e Giuseppe Scapinelli, per citarne alcuni tra i più importanti, alle recenti collaborazioni con Patricia Urquiola e Cristina Celestino, che ricordano la relazione con Milano, dove la galleria brasiliana ha una seconda sede, in by way of Maroncelli, 13.
Altro luogo simbolo di questa edizione della settimana del design paulista è stata la Casa Museo Zalszupin, un luogo intitolato al maestro brasiliano, scomparso nell’agosto 2020 e convertito, su iniziativa di Lissa Carmona, a spazio di produzione culturale aperto al pubblico, con il patrocinio Etel e dalla galleria d’arte locale Almeida & Dale. Immerso in un giardino tropicale nel centro di San Paolo, la Casa Museo Zalszupin conserva l’eredità dell’architetto brasiliano e celebra la sua influenza sul mondo del design. Emigrato brasiliano di origine polacca, l’architetto e designer Jorge Zalszupin period nato nel 1922. Arrivò in Brasile nel 1949 portando con sé la raffinata influenza del minimalismo dei modernisti danesi come Hans Wegner e Arne Jacobsen che si legge nel suo stile aggraziato, impreziosito da dettagli classici e da una sapiente lavorazione delle essenze di legno brasiliane come il jacaranda (palissandro) e l’imbuia (noce). Zalszupin aveva progettato la casa per se stesso e per la sua famiglia, avendo quindi la libertà di sperimentare per dare vita al proprio immaginario creativo. Poiché non è stato eseguito quasi nessun intervento restaurativo, la residenza si presenta come una testimonianza fedele del periodo in cui l’architetto period ancora in vita.
Accanto a questi esempi che raccontano bene l’eredità storica del Modernismo brasiliano, la São Paulo Design Week ha creato un ponte con la contemporaneità creando iniziative che promuovono i designer emergenti. Una su tutte è stata la mostra “Quanto tempo temos?” (Quanto dempo abbiamo?), allestita fino al 26 marzo all’interno dell’Edificio Virginia, architettura dalle caratteristiche moderniste costruita all’inizio degli anni Cinquanta, in un angolo del Baixo Augusta, nella zona sud di San Paolo, e abbandonata da anni. L’impresa edile Somauma inizierà tra qualche mese i lavori per trasformare questo rudere urbano in un complesso residenziale, sottoponendolo a un processo di retrofit. In occasione della Design Week, Soumana ha trasformato l’Edificio Virginia in un laboratorio occupato da interventi artistici temporanei, allestendo al piano terra Terreo Virginia, un bar e di uno spazio commerciale per creativi.
La mostra, allestita all’8° piano, porta da un lato la provocazione sulla necessità di affrontare le sfide del consumo della società contemporanea, dall’altro promuove imprenditori che stanno già contribuendo a ridurre l’impatto nei loro settori di competenza, come Constance Galeria, Ruína Arquitetura e IED – Istituto Europeu de Design. Il 7° piano è, invece, dedicato alla moda sostenibile, riunendo marchi come Trama Afetiva, Kitecoat e From Future, che danno priorità all’upcycling, trasformando gli scarti tessili in nuovi abiti per raddoppiare il ciclo di vita dei capi.